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Cronaca Farindola

Familiari delle vittime di Rigopiano fiduciosi in attesa della sentenza

La sentenza della corte d'Appello dell'Aquila è attesa nel pomeriggio di mercoledì 14 gennaio

L'udienza aperta e subito chiusa per il processo in corte d'Appello sulla tragedia Rigopiano, l'hotel di Farindola distrutto da una slavina il 18 gennaio 2017 con 29 vittime e 12 superstiti.
Come riferisce l'agenzia LaPresse, 28 gli imputati, la sentenza è attesa nel pomeriggio di mercoledì 14 febbraio.

«Le poche parole pronunciate dal presidente ci hanno dato quel poco di fiducia per affrontare la giornata», dice Gianluca Tanda, presidente del Comitato vittime Rigopiano, fratello di Marco che con la sua fidanzata, Jessica Tinari, sono tra le vittime della tragedia.

«Abbiamo scritto una bella pagina di giustizia», queste le parole che sarebbero state pronunciate dal presidente del collegio, Aldo Manfredi, in aula, ascoltare e riferite da Tanda. Il processo penale in appello si è svolto in camera di consiglio, l'accesso in aula è stato escluso ai giornalisti.

«Ci auguriamo un cambiamento», afferma Clotilde Fabrizi madre di Marina Serraiocco, 36 anni, una delle 29 vittime, «l'aria è diversa e abbiamo fiducia nella giustizia». La donna indossa una pettorina con l'immagine della figlia mentre è già in attesa, nel corridoio d'ingresso all'aula 'A' dove, verso le ore 15.30, sarà pronunciata la sentenza d'appello. Sono 28 gli imputati, tra cui dirigenti, amministratori e funzionari di Regione, Provincia di Pescara e Comune di Farindola, 25 dei quali assolti dal tribunale il 23 febbraio 2023 tutti accusati, a vario titolo, di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi. 

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