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Giancaterino (ex sindaco di Farindola) sulla sentenza Rigopiano: "Io assolto ma pensiero va a mio fratello vittima della disgrazia"

Massimiliano Giancaterino, ex primo cittadino di Farindola: "Sentenze si rispettano, se non ci vanno bene si appellano"

«Da uomo di legge, da operatore del diritto quale sono, dico che le sentenze si rispettano, se non ci vanno bene si appellano. Io sono stato assolto in tutto ma il pensiero a mio fratello, morto in quella disgrazia, c'è sempre. E questo a prescindere dall'esito del procedimento».
A parlare così all'Adnkronos è Massimiliano Giancaterino, ex sindaco di Farindola e fratello di Alessandro, che nell'albergo travolto dalla valanga lavorava come capo cameriere.

Giancaterino commenta così all'Adnkronos la sentenza letta ieri tra lacrime e sdegno nell'aula del tribunale di Pescara.

Tra i 25 assolti per la strage di Rigopiano c'è infatti anche lui, familiare di una vittima e imputato nel processo. «Oltre il ricordo commosso di mio fratello non vado, voglio prima leggere le motivazioni della sentenza», prosegue l'ex primo cittadino, per il quale la Procura aveva chiesto 6 anni, «sono abituato a essere sempre rispettoso nei confronti della legge e dell'autorità giudiziaria. Sono molto sereno, lo ero prima e lo sono ora. Con mio fratello mi dividevano solo due anni, io ero il maggiore: lui è stato il mio primo compagno di giochi, di vita. Non è mai facile accettare una perdita simile, soprattutto quando accade in una età in cui non è normale che accada».

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